Da dove proviene l'antico "piedestallo" che sta alla base della statua del IV° Moro?

 

La statua del cammelliere con l'antico "piedestallo" in Fondamenta del Mori

Se vi capitasse avventurarvi per le Calli e le Fondamenta meno battute del Sestiere di Cannaregio, da soli o magari durante un Photo Tour con me, prima o poi vi trovereste probabilmente in Campo dei Mori.

Il Campo deve il suo nome alla presenza di quattro antiche  statue raffiguranti i “Mori”, e cioè i tre fratelli mercanti Greci - Rioba, Sandi e Alfani – arrivati a Venezia nel 1112 dalla Morea (da cui il nome di “Mori”), con in aggiunta il loro cammelliere. Le statue dei 3 mercanti (datate fine del XIII° secolo) si affacciano sul Campo dei Mori, mentre la IV^ statua, quella a mio avviso più affascinante che ritrae il loro cammelliere, si trova lungo la Fondamenta. Osservate bene su cosa poggia quest’ultima statua. Mi sono sempre chiesto quale potesse essere la provenienza di questo “piedestallo” che somiglia ad un pezzo di colonna, finché non mi sono imbattuto in un reperto molto simile nel Museo di Quarto d’Altino. Occorre ricordare come molto spesso, secoli addietro, si utilizzassero pezzi di antiche e costruzioni come materiale di recupero per edificare altrove (Torcello ne è un esempio). Ho quindi interpellato la gentilissima dott.ssa Ballestrin, del Museo di Quarto d’Altino, per avere ragguagli circa la provenienza del reperto. La sua risposta è stata molto esauriente:

L'altare funerario del I° secolo d.C. nel museo di Quarto d'Altino.

L'altare funerario del I° secolo d.C. nel museo di Quarto d'Altino.

“In realtà non si tratta di una colonna ma di un altare funerario realizzato in calcare di Aurisina, rinvenuto nella necropoli Nord-Est della via Annia ad Altino e risalente alla I metà del I secolo d.C. Altino rivestì un importante ruolo per la diffusione della cultura ellenistica che, mescolata agli schemi propri dell’arte ufficiale augustea, diede esito ad una felice produzione artistica, giunta fino a noi pressoché esclusivamente attraverso le testimonianze funerarie, che caratterizzò il centro municipale per tutto il I secolo d.C. La tipologia monumentale che più direttamente testimonia questa tendenza è quella degli altari funerari cilindrici, di cui Altino, che conserva il maggior numero di esemplari, ne rappresenta il principale centro di importazione e diffusione in area alto adriatica. Si tratta di una tipologia rielaborata sul modello ellenistico dell’altare decorato con festoni di frutta e fiori, legati da nastri e sostenuti da bucrani, ampiamente diffuso a partire dal II secolo a.C. nei centri della costa dell’Asia Minore e nelle isole egee, in particolare Rodi, Cos e Delo. L’altare altinate costituisce l’esemplare più vicino al prototipo originario, rispetto al quale, tuttavia, diviene una creazione completamente nuova, coerente con il gusto neoattico diffuso nella Roma augustea, di cui l’Ara Pacis rappresenta la realizzazione più significativa. L’inventiva e la creatività degli ateliers locali apportarono in seguito cospicue trasformazioni allo schema originario, sia per l’uso generalizzato di maschere e teste umane in luogo dei bucrani, che per l’inserzione di motivi inusuali, che, infine, per la ricchezza della decorazione vegetale, presente quest’ultima anche sugli altari ottagonali, autonoma rielaborazione locale del modello.”

Passato il Campo dei Mori, proseguendo per Calle dei Mori, andando verso la Chiesa della Madonna dell’Orto (dove tra l’altro è seppellito Tintoretto), girate a destra dopo il Ponte de la Madonna de l’Orto e vi troverete Palazzo Mastelli dall’altra parte del canale. Pare che i tre mercanti fossero in breve tempo diventati talmente ricchi da poter portare via l’oro con i mastelli, da cui il nome del loro Palazzo. Osservate bene la facciata e, oltre al bassorilievo del cammelliere, troverete – come scrive Giulio Lorenzetti nel suo “Venezia e il suo estuario – “frammenti di fregi e patere bizantine (secolo XIII) e il resto di un’ara romana posta, come colonna, alla finestra d’angolo”. Questo ci porta a scoprire che i tre mercanti abbiano probabilmente attinto, come spesso accadeva a quei tempi, dalla necropoli Romana della vicina Quarto d’Altino, per abbellire il loro palazzo.

                                                       Marc De Tollenaere

www.photowalkinvenice.com

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La facciata di Palazzo Mastelli lungo il rio della Madonna dell'Orto.

La facciata di Palazzo Mastelli lungo il rio della Madonna dell'Orto.